martedì 28 febbraio 2012

«Amate la battaglia»


 Elena Rerikh

“Come al solito, sempre e ovunque, chi ha vedute ristrette e scarsa cultura è propenso a giudicare gli altri secondo i suoi stessi desideri segreti, e naturalmente la questione del benessere materiale occupa per loro una posizione di primo piano e di rispetto. Pertanto tutti i loro sospetti sono diretti solitamente verso questo aspetto. … Dove i cittadini vedono tracce di attività che superano la loro coscienza, … con ottusa malizia e invidia cominciano a intessere sempre gli stessi schemi riguardanti qualche misteriosa fonte di risorse, di piani segreti, ecc. In tutti i secoli il vero bene fu sempre perseguitato, e solo l’orpello delle false verità è caro al cuore dell’uomo comune.

… la fine della persecuzione sarebbe l’inizio della decadenza. Esiste una legge terrena, secondo la quale dal momento in cui cessa la persecuzione e si ottiene il consenso generale, prende il sopravvento il degrado. La lotta è la base dell’esistenza e del progresso, senza lottare l’uomo diventa una nullità e si fa licenzioso. Oggi la battaglia è davvero più ampia e intensa, e non è possibile nominare un solo campo della vita in cui non avvenga uno scontro fra principi differenti. Per questo l’Insegnamento afferma: «Amate la battaglia». Ma noi dobbiamo lottare per trasferire questa battaglia su un piano più elevato; a tal fine è essenziale sviluppare e affermare la propria verità interiore penetrando più profondamente nell’Insegnamento, in noi stessi, e nell’aspra lotta con la nostra personalità. Eleveremo così noi stessi e tutti coloro che ci stanno attorno. E di nuovo siamo tornati all’alto concetto di educazione e di autoeducazione.”

(Elena Rerihk, "Lettere")