domenica 24 giugno 2012

Signore del Fuoco

   "Tre Gerarchie hanno un significato profondo in questo mahamanvantara, la quarta o Gerarchia Creativa umana, e le due Gerarchie di deva, la quinta e la sesta. 
   La quarta Gerarchia, nel più ampio schema, è in realtà la nona, poiché cinque Gerarchie sono gia passate e sono considerate come pure astrazioni. In questo sistema, è la concretizzazione, è l’unione delle forme e dell’energia in un tutto coerente che ci riguarda. Nella nona, nella decima e nell’undicesima Gerarchia sta la chiave della natura di Agni, Signore del Fuoco e totalità della vitalità sistemica.
   Colui che comprende il significato di questi numeri ed i reciproci rapporti come triplice divisione di una Unità nel tempo e nello spazio, scopre una delle chiavi che apriranno una porta finora chiusa. Questi sono i numeri del conseguimento o compimento, della potenzialità portata in piena attività, e della capacità innata che si manifesta col frutto perfetto. Ogni potenzialità sta nel potere energizzante e vitalizzante di Agni e nella Sua capacità di stimolazione. Egli è la vita stessa e la forza trascinante dell’evoluzione, dello sviluppo psichico e della coscienza. Questo fatto è nascosto in questi numeri, e non l’evoluzione della sostanza, che non è che un risultato derivante da cause psichiche. Questi tre numeri sono la base dei calcoli ciclici relativi ai cicli egoici ed ai cicli di Vishnu, che sono distinti dai cicli relativi al terzo aspetto. Gli studenti d’occultismo non hanno sufficientemente afferrato il fatto che l’oggettività è il risultato inevitabile di un’interiore vita cosciente soggettiva. Quando questo sarà meglio compreso, i corpi sul piano fisico, per esempio, saranno purificati, sviluppati e dotati di bellezza con lo sviluppo scientifico della psiche, lo svelamento dell’Ego e la stimolazione della vibrazione egoica. Ci si occuperà della causa e non dell’effetto, onde la crescente valutazione da parte della famiglia umana dello studio della psicologia, anche se per ora si studia solo il corpo kama-manasico e non ci si e ancora spinti fino alla coscienza egoica. I Signori lunari hanno fatto il loro tempo; ora Agni, come Signore solare della vita e dell’energia, assumerà la giusta importanza nella vita umana."
(Il Trattato del Fuoco Cosmico)


 M.M.

    "Quando avranno imparato a percepire la corrente dell’Infinito, gli uomini, anziché pregare, comanderanno agli elementi. Invece di starsene contenti di un "Dio" che lavora per loro, con le loro proprie fatiche e con l’energia psichica aiuteranno se stessi.
(Agni Yoga, Infinito I)

martedì 28 febbraio 2012

«Amate la battaglia»


 Elena Rerikh

“Come al solito, sempre e ovunque, chi ha vedute ristrette e scarsa cultura è propenso a giudicare gli altri secondo i suoi stessi desideri segreti, e naturalmente la questione del benessere materiale occupa per loro una posizione di primo piano e di rispetto. Pertanto tutti i loro sospetti sono diretti solitamente verso questo aspetto. … Dove i cittadini vedono tracce di attività che superano la loro coscienza, … con ottusa malizia e invidia cominciano a intessere sempre gli stessi schemi riguardanti qualche misteriosa fonte di risorse, di piani segreti, ecc. In tutti i secoli il vero bene fu sempre perseguitato, e solo l’orpello delle false verità è caro al cuore dell’uomo comune.

… la fine della persecuzione sarebbe l’inizio della decadenza. Esiste una legge terrena, secondo la quale dal momento in cui cessa la persecuzione e si ottiene il consenso generale, prende il sopravvento il degrado. La lotta è la base dell’esistenza e del progresso, senza lottare l’uomo diventa una nullità e si fa licenzioso. Oggi la battaglia è davvero più ampia e intensa, e non è possibile nominare un solo campo della vita in cui non avvenga uno scontro fra principi differenti. Per questo l’Insegnamento afferma: «Amate la battaglia». Ma noi dobbiamo lottare per trasferire questa battaglia su un piano più elevato; a tal fine è essenziale sviluppare e affermare la propria verità interiore penetrando più profondamente nell’Insegnamento, in noi stessi, e nell’aspra lotta con la nostra personalità. Eleveremo così noi stessi e tutti coloro che ci stanno attorno. E di nuovo siamo tornati all’alto concetto di educazione e di autoeducazione.”

(Elena Rerihk, "Lettere")