sabato 11 giugno 2011

AGNI YOGA - AUM (scelto da Claudia, 11.06.11)



76 — Nessuno porta il pensiero di un altro. Si è responsabili solo dei propri giudizi di fronte al mondo. Ci fu un eremita che pregava semplicemente ripetendo, nella propria lingua: “Tu, Tu, Tu!” Diceva che in questa brevissima frase concentrava il massimo potere. Il linguaggio può variare, ma le coscienze tendono alla stessa meta.

297 — Uno strumento, se valido, dimostra nuove qualità nelle varie prove cui viene sottoposto. Invero, ciò che è di buona qualità non teme verifica. Ogni collaudo insegna nuove condizioni che altrimenti passerebbero inosservate. Chi teme la prova è un codardo ignorante. Quando un uomo è
pronto in cuor suo a passare per tutte le esperienze della vita, può pensare al progresso; sa infatti distinguere fra danno e utilità.
Che gioia consacrarsi al Bene comune, non in senso astratto, ma con un atto cosciente di progresso!

320 — Chi ama il sapere esatto deve saperlo accogliere. Molti si dicono devoti alla conoscenza esatta, ma di fatto rivestono ogni cosa con i variegati stracci del pregiudizio. Non si accorgono che le loro premesse sono infondate. Lamentano di aver poco da osservare e nello stesso tempo
trascurano gli eventi eccezionali. Vorrebbero che l’Universo si comportasse secondo lo stato della loro digestione, e rifiutano i fenomeni più evidenti se non si conformano ai loro umori. Ma è questa la via della conoscenza esatta? Dov’è la pazienza? Dov’è la buona volontà? Dov’è la ricerca instancabile? Dov’è la capacità di osservazione? Dov’è l’attenzione che apre le porte?
Non stancatevi di ripetere che le porte si spalancano prontamente quando non ci sono lagnanza, scontento e rifiuto.

325 — Sapere a chi vada il massimo vantaggio di un’opera di bene è il più misterioso dei segreti. Nessuno sa chi è stato aiutato dal proprio atto di bene. Si può supporre che un pensiero benefico raggiunga un certo uomo, ma resta solo una supposizione. Può essere che questo pensiero abbia aiutato grandemente un altro a voi sconosciuto. Tale pensiero è un messaggero di bene, e chi è salvato non conosce il suo salvatore; così la sua gratitudine si volge al Mondo Supremo. Volendo esprimere la pienezza della sua gratitudine guarda in alto, all’eterna Fornace del pensiero creativo.

327 — Un uomo non è tale se, lette tutte le scritture del Bene, non si è fatto paziente, non è tollerante, e non ha imparato la commensura. La gratitudine non sboccia in un cuore così duro. Sovente parlo della gratitudine in simboli diversi. È indispensabile comprendere la gratitudine — è il diamante dell’Esistenza.

328 — Il Mistero sorregge il mondo. Tutte le fedi parlano del Mistero, del Sacro. Ma è stato anche detto che tutti i segreti verranno svelati. Chi ama andare a caccia di contraddizioni può dunque esultare, e pensare di avere scoperto un’inconciliabile opposizione. Ma naturalmente giudica secondo le opinioni terrene, e del resto tutto ciò che è sovraterreno gli pare privo di senso. Se si applicano però le stesse parole al Mondo Sottile e al Mondo Superiore, le contraddizioni terrene trovano la loro spiegazione. Infatti, tutto ciò che in Terra si compie in segreto è palese nel piano superiore, mentre il Mistero inaccessibile si rivela logico nel piano dell’Infinito.
Bisogna saper valutare le contraddizioni terrene, che sono solo frutto di uno stato mentale limitato. Non appena si conoscono veramente i mondi superiori, le incoerenze terrene sono immediatamente risolte.

333 — Dove fissare il confine fra sdegno e irritazione, o fra turbamento e paura? Non ci sono parole che distinguano bene fra queste sensazioni, pressoché identiche. Ma un giorno la scienza scoprirà i mezzi per analizzare le secrezioni generate da ciascuna emozione. Si potrà allora, su basi rigorosamente chimiche, accertare dove e quando comincia un dato sentimento.
Il pendolo della vita mostra, con il suo moto, le variazioni dell’energia psichica: con la stessa precisione verrà determinata la qualità chimica dei sentimenti. Le oscillazioni di energia psichica segnalano una vibrazione continua e registrano persino le minime deviazioni energetiche. Anche le
proprietà chimiche dei sentimenti non possono essere costanti. Nel microcosmo umano si può osservare quanto intensamente si ripercuotano le vibrazioni cosmiche. Non pensate che tutte queste indagini siano inutili; all’opposto, l’apprendimento della natura dell’uomo non conduce forse al
perfezionamento del genere umano?

339 — Ogni secrezione, ogni respiro, emana energia psichica. L’uomo impregna lo spazio a profusione: perciò deve aver cura di migliorare la qualità dell’energia psichica. Se riconoscesse che ogni suo respiro è importante per lo spazio, risolverebbe di purificare il proprio respiro. Queste emanazioni psichiche si possono rivelare con il più semplice degli strumenti. Le oscillazioni del pendolo della vita indicano il continuo vibrare dell’energia. Lo stesso mezzo segnala le radiazioni che compongono l’aura, il che significa che le particelle dell’aura sono proiettate incessantemente nello spazio, e che l’energia psichica costruisce senza sosta una rete protettiva.
Chi sostiene che gli esperimenti sull’energia psichica sono inconcludenti, di solito è qualcuno che non riflette affatto sulla sua esistenza. Una profonda ignoranza contribuisce a inquinare l’atmosfera, e ciò è da prendersi alla lettera. Le medicine non servono per purificare il respiro.
Per purificare il respiro occorre l’energia psichica.

362 — Il valore di certi concetti morali deve essere esaminato non solo in senso spirituale, ma anche scientifico. Prendiamo ad esempio l’idea di fiducia: anche fra le popolazioni primitive il concetto di fiducia fu considerato come base per la comunione. Già nell’antichità gli uomini
riconoscevano la grande importanza di questo concetto. Fu solo in seguito, quando crebbe l’ipocrisia, che si cominciò ad assumere una maschera di falsità, convinti di poter ingannare la coscienza interiore. Ma lo sviluppo dei metodi scientifici consente di verificare il valore della vera fiducia.
Pensate a due uomini che conversano fra loro. Se esiste fiducia reciproca, le radiazioni sono eccellenti e migliorano persino la combinazione delle energie. Ma se uno dei due è ipocrita, o se diffidano l’uno dell’altro, l’aura risultante è repulsiva, macchiata di nero e di grigio. Inoltre, con la loro ipocrisia si danneggiano a vicenda, e non potrebbero trovare terreno migliore per favorire la germinazione delle loro malattie. Infine, anche lo spazio resta infetto da questo stolto impiego dell’energia.
Ecco perché non basta intendere la fiducia come concetto morale astratto. La fiducia va apprezzata anche come mezzo di salute.

363 — La fiducia è indispensabile per la comunione superiore. Se manca la fiducia è persino meglio evitare argomenti del genere, poiché ne deriverebbe oscenità invece che ispirazione. La sfiducia nelle azioni è come un’ulcera pestilenziale, non subito evidente sul corpo. Siate dunque molto cauti con i grandi concetti.

364 — Quando la fiducia è autentica, ogni atto dei collaboratori viene inteso come buono. Una loro definita azione viene considerata come necessaria. Non può sussistere sfiducia dove arde il fuoco del sentimento reciproco. Tutti gli altri aspetti della cooperazione sono da vedersi alla stessa stregua.

361 — La capacità di comprendere quali sono le idee che meno fra tutte vengono percepite da chi ascolta, consente di distinguere la via migliore per raggiungere la sua coscienza. Ma non lasciate intendere di averlo compreso, poiché questo acume non viene perdonato, e potete farvelo nemico. Bisogna far uso di pazienza e tornare allo stesso argomento da un altro punto di vista.

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