sabato 15 aprile 2017
la storia di Maria Maddalena
Sapete come vivevo, ci conoscevamo di notte e ci evitavamo di giorno. Così era del Cristo. Di notte venivano e di giorno volgevano la faccia. Pensai: “Eccomi, infima, e si vergognano di me alla luce del sole. Ma anch’Egli, l’altissimo Profeta, viene schivato di giorno. In ciò l’ultima e il supremo sono pari”.
Volli dunque recarmi da Lui di giorno e tenderGli la mano. Indossai la veste migliore e la collana di Smirne e mi profumai i capelli. E andai da Lui, per dire alla gente: “Ecco, di giorno si incontrano l’infima e l’eccelso, che voi egualmente evitate”. E quando Lo vidi, seduto fra i pescatori, coperto con un sacco, restai dall’altra parte e non potevo avvicinarmi. La folla passava tra noi ed evitava entrambi. Così si decise la mia vita. Poiché Egli disse al Suo discepolo prediletto: “Prendi questo pizzico di polvere e portalo a quella donna, che lo cambi con la sua collana. In verità hanno più vita queste ceneri che quelle pietre; poiché dalle ceneri posso creare pietre, ma dalle pietre null’altro che polvere”.
Il resto lo sapete. Non mi condannò. Si limitò a pesare le mie catene e i lacci della vergogna caddero in polvere. Decise con semplicità.
Non esitava mai a inviare l’oggetto più semplice, che decideva una vita. Lo toccava come per immergerlo nello spirito. La Sua via era deserta; poiché la gente, avuti i doni, presto s’allontanava.
E volendo imporre le Mani, trovava il vuoto. Quando già era condannato, le furie della vergogna Lo seguivano correndo e per scherno agitavano rami. Il prezzo del ladrone fu degno della folla.
In verità Egli spezzava le catene perché dava conoscenza senza prendere compenso.
(AGNI YOGA: Foglie del Giardino di Morya, Illuminazione)
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