lunedì 7 marzo 2011

Agni Yoga: Infinito


parola chiave: Infinito


(Mother of the World, N.Rerikh)

    Accostandoci all’Agni Yoga, tendiamo senza esitare all’Infinito. L’elemento che tutto pervade conduce ai mondi lontani. È impossibile esprimere la grandiosità dell’Infinito in un libro. Per prima cosa dobbiamo padroneggiarne la cognizione. Così come l’impegno ardente conquista lo spazio, la coscienza conduce all’Infinito. Un tremito, che non è di terrore né di confusione, afferra chi entra nella Dimora di Luce. Senza ritardi, senza ritorni, ascoltiamo la voce dell’Aurora e gettiamoci verso la soglia della Trasfigurazione. Potremo ricevere la chiave di altri Cancelli, ma prima dobbiamo fortificare lo spirito realizzando la grandiosità dell’Infinito.

    42 - L’assimilazione di energie superiori, per l’evidente tensione, può dare forma a energie nuove. Spirito e materia si perfezionano a vicenda. Quando la corrente della volontà, ricca di tensione, accelera il moto, la materia viene assorbita dallo spirito, e si adempiono allora le funzioni di un creatore spirituale; si raffinano le forme. Il fuoco dello spirito ha lo stesso potere di quello che fonde i metalli. Solo mediante un processo di fusione si riesce a produrre combinazioni nuove. Lo spirito che aneli a rendere incandescente la propria energia si fa capace di sciogliere la materia. Quali forme e dimensioni può fondere, da tutta la materia spaziale e dalle nostre vite!
    Da tempo immemorabile i Grandi si sono proposti di fondere la coscienza. L’eternità è la fiamma in cui si elaborano combinazioni nuove, senza fine. In verità, le ricerche proseguono da millenni. Qual è l’inizio? Diciamo, per ora, che è l’eterno desiderio di forme nuove. Plasmiamo il nostro futuro con la stessa apertura di visione.

    51 - L’intenso desiderio di comunione con i mondi lontani permette di aderire al corso del Cosmo. La data stabilita perché l’umanità realizzi l’Infinito tocca già gli strati dei fuochi cosmici. Si è cercata la Verità in tanti modi. Certi fenomeni indussero ai digiuni, alle flagellazioni, a macerare il corpo e intorpidire lo spirito. Le più svariate ricerche sono scritte nel libro del fervore. Ma lo spirito non progredisce se non si rende conto dell’eternità della lotta. Lo spirito migliora quando si costruisce una rete di protezione con sforzo incessante. Ma chi crede di trovarsela nell’ozio, vaga nella nebbia della incomprensione.
    Che la Fiamma rischiari il popolo!

    94 - La concordanza dei processi universali si rivela sia nelle sfere inferiori che nelle più elevate. Il potere cosmico può venir riflesso nella vita planetaria, e questa trasmutarsi in un processo di tensione maggiore. Quando gli uomini capiranno che la continuità del creato è fatta di mutamenti di esistenza, il principio di concordanza sarà loro più chiaro. Le leggi di trasmutazione e di dispensazione cosmica si fondono in una sola. Grandi vantaggi verrebbero dalla comprensione di questo principio.
    Se l’umanità tendesse alla concordanza, tutte le migliori possibilità sarebbero sue. Se si punta la volontà sull’Infinito, si riesce a ottenere concordanza a qualsiasi livello. Essa è infatti il principio unificante che sancisce i sacri mutui rapporti fra spirito e spirito, fra spirito e pianeta, fra spirito e Cosmo, e fra questo e la potestà dell’Infinito.

    128 - L’essenza stessa del Magnete cosmico è potenzialmente così multiforme che tutti i principi vengono immessi in ciascuna delle catene che manifesta. Essi sono tutti basati sull’attrazione e mossi dal potere del Magnete. Per tutto l’Universo si va edificando una vita che si oppone a quei principi che non assecondano l’evoluzione. Il magnetismo cosmico combatte la forza divergente. Se si segue lo sviluppo storico delle razze umane ci si convince che quelle di esse che si scostarono dal sentiero evolutivo andarono per questo disperse. Invero si può dire che tutte le razze nascono e muoiono, ma le orme di ciascuna sono così diverse da quelle della precedente che si può affermare che le razze che scompaiono includano sia quelli che dissiparono che quelli che accumularono. Parlando di razze, si devono intendere anche le loro relative sottorazze. Il percorso seguito da ciascuna è determinato dalla sua relazione con il Magnete: resistenza o sottomissione al destino.

    200 - I centri del Cosmo sono identici a quelli umani.
    L’uomo ha in sé tutte le manifestazioni dell’Universo. Assai evidenti sono in lui le funzioni stesse del Cosmo, e quando le rispecchia tutte in sé, si erge a misura delle possibilità esternate nell’Universo.
    L’Agni Yogi, il Leone del Deserto, tiene nel cuore tutte le sofferenze umane. Sopporta tutte le esplosioni del Cosmo, percepisce tutti i mutamenti di coscienza, e sente qualsiasi fluttuazione delle correnti. Egli dispone di quella conoscenza sintetica che unisce gli spiriti manifesti per rigenerare la coscienza. Quando opera la sintesi fra i fuochi cosmici e la psiche del cuore si può dire all’uomo che i suoi centri sono analoghi a quelli cosmici, che questa relazione parallela può consentire una vita migliore e che il principio creativo si instaura come fuoco infinito, come infinita visione, come cuore che tutto contiene.
    Lottate con ogni forza, per attestare il Fuoco dell’Infinito!

     260 - Le correnti della volontà possono impegnare gli uomini a salire in sfere superiori: le correnti possono alterare qualsiasi evento. Quando la sua rotta punta ai mondi superiori, lo spirito deve guidare il flusso della volontà alla ricerca della via. Il cambiamento affermerà la nuova razza; le correnti della volontà ne assecondano lo sviluppo. Quando nello spirito vive l’impegno per un impulso cosciente, si manifestano forme migliori. Ma se le correnti non sono coordinate, le forme non corrispondono. Il Magnete cosmico, che agisce di proposito, è come una legge immutabile. L’attrazione esercitata dalle correnti della volontà conferisce consonanza all’opera creativa e ai fuochi spaziali, che dirigono il flusso di tutte le correnti. L’energia ha la ricettività necessaria per assimilare le correnti della volontà; le forze quindi si intonano con il Magnete. I fuochi spaziali mostreranno all’umanità tutte le vie dell’Infinito.

    323 - Il succedersi degli eventi dovuti alla tensione del Magnete dipende dall’attrazione dei vortici cosmici. Se essi scorrono in accordo con le forze dell’attrazione universale, le volute della spirale crescono regolari e costanti. Ma se invece la sequenza degli eventi si agita e ribolle come un turbine, la spirale vorticosa delle volute si deforma.
    Le stesse volute si ritrovano nell’azione del pensiero. Se questo circoscrive le medesime regioni coincidenti con le correnti cosmiche, si genera sicuramente una concordanza armonica, ma se il corso degli eventi non risente il Magnete, la tendenza del pensiero descrive come una spirale dispersa. Imparate a percepire le spirali regolari degli eventi cosmici.

    353 - L’uomo dovrebbe prestare grande attenzione a ciò di cui riveste la propria monade. Di cosa avvolge quel seme eterno? Poco egli bada invece a questo problema. Per tutta la durata di ogni ronda dovrebbe risalire alla corrente karmica e alle sue reazioni. Il predestinato è effetto degli accumuli formati dalle azioni del passato. Quegli involucri possono soffocare la voce del seme, e allora il sentiero della vita potrebbe mancare ciò che lo attende. Il seme cosmico insito in ogni entità dovrebbe essere rivestito con la massima cura dall’uomo: l’evoluzione si edifica proprio per la sua aspirazione. La sua vita è interminabile!

     354 - Il migliore rivestimento della monade è il Fuoco puro. Se la si può avvolgere di Fuoco, significa che essa può salire alle sfere supreme.
    Sia l’Agni Yogi che l’Arhat rivestono la monade di Materia Lucida. Quando i centri infuocati trasmutano la vita, Noi diciamo che lo spirito è ormai impegnato nell’ascesa, la cui legge è inalterabile. Quando invece il seme cosmico non pulsa più, è perché l’energia vitale se ne è ritratta. L’energia psichica gli è infatti strettamente connessa: se i battiti cessano, non affluisce più. Ma se il Fuoco del seme è attivo, l’energia psichica pulsa potente. I centri ardenti vibrano con il Cosmo; quelli dell’Agni Yogi creano, reagendo a tutte le correnti. I suoi fuochi creano invisibilmente, potentemente, e innumerevoli segni testimoniano l’azione creativa del Fuoco.


(On the Heights, N.Rerikh)


11 commenti:

  1. COMMENTO DI CLAUDIA:

    che sintonia !!
    leggerò domani quel che hai mandato ma proprio ieri stavo leggendo questo:

    91 — Conciliare l’idea di universo come finito col principio di spazio infinito, è una di quelle
    questioni che l’allievo deve risolvere da sé. È detta la Summa Summarum. Noi posiamo pietre
    miliari per agevolare la comprensione di questi concetti di spazio, ma la loro realizzazione deve
    avvenire in modo indipendente. Essa corrisponde al grado detto “Leone del Deserto”, e dimostra
    l’abbandono della Terra e dei possessi terreni. Questa conquista è necessaria per comprendere le
    sfere come separate.
    Proprio come la sola idea di Infinito non consente soluzioni concrete, così aderire solo a quella di
    finito è riduttivo. Soltanto riconciliando questi principi opposti, si otterrà una corretta comprensione
    del problema cosmologico. Così si possono fare calcoli sul finito senza sminuire la grandiosità del
    Cosmo.
    Urusvati ha trovato una soluzione esatta che rende possibile l’ulteriore comprensione della
    formazione dei mondi. Vivida sfolgora la manifestazione delle meccaniche cosmiche!

    ((http://www.bailey.it/agni-yoga/AGNI-YOGA.pdf))

    ------ mi son resa conto che si trovano due diverse versioni/traduzioni,
    per il vero diversissime tra loro...... io ho stampato la prima
    (è quella che sto leggendo, un pdf che si trova su http://www.bailey.it/agni-yoga)
    ma x mandarvela adesso sono andata su www.agniyoga.org perchè avevo visto che c'era il formato .doc
    (che mi piace perchè si può sottolineare o colorare)
    ma appunto, ho visto che era una altra versione.........., molto diversa,,
    capisco Alexander quando dici "se poteste leggerle in lingua originale"
    pensa che proprio l'altro giorno ti stavo chiedendo di tradurre alcuni passi di quel che avevi mandato sulla scorsa meditazone..........
    poi mi son trattenuta, mi sembrava superfluo, capisco ora che non lo era.
    Se vuoi guardatele un pò e poi dicci.......... a me piace la prima.

    91 - Concepire l’universo come finito e lo spazio come principio illimitato, e combinarli assieme, è una di quelle questioni che l’allievo deve risolvere da sé. È la “Summa Summarum”. Per agevolare la comprensione di questi concetti dello spazio si sono posti dei punti fissi. Ma la formula deve essere pronunciata in modo indipendente. Essa corrisponde al grado detto “Leone del Deserto”. Dimostra l’abbandono della Terra e dei suoi possessi. Per comprendere le sfere separate bisogna realizzare questa formula.
    Proprio come l’Infinito da solo non consente soluzioni concrete, così il finito da solo tende a diminuire la concezione. Solo la realizzazione di questi antipodi risolve il problema cosmologico. Così si possono condurre calcoli finiti senza sminuire la grandiosità del Cosmo.
    Avete trovato una soluzione esatta che rende del tutto concreta l’ulteriore comprensione del formarsi dei mondi. Vivida sfolgora la manifestazione delle meccaniche astrali.

    (( http://www.agniyoga.org/ay_it/dwnlds/ay_it_ay.pdf ))

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  2. Sono meravigliose queste parole dense di senso, il punto 323 sembra mettere tutto in sezione aurea, armonia commensurabile in alto e in basso e in tutti gli infiniti punti di mezzo. " Imparate a percepire le spirali regolari degli eventi cosmici", impariamo il pensiero aureo, sempre perfettamente commensurabile.

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  3. si. la prima è più vicina all'originale. riguardando variante originale farei questo traduzione:

    91 — Conciliazione della limitatezza dell'universo con infinitezza del principio spaziale è una di quelle questioni che l’allievo deve risolvere da sé. È detta la Summa Summarum. Noi posiamo pietre miliari per agevolare la comprensione di questi concetti di spazio, ma la formula deve essere pronunciata in conto proprio. Questa formula corrisponde al grado detto “Leone del Deserto”, e dimostra l’abbandono della Terra e dei possessi terreni. La manifestazione delle sfere separate richiede la comprensione della formula.
    Proprio come la sola idea di Infinito non consente soluzioni concrete, così aderire solo a quella di finito è riduttivo. Soltanto riconciliando questi principi opposti, si otterrà una corretta comprensione del problema cosmologico. Così si possono fare calcoli sul finito senza sminuire la grandiosità del Cosmo.
    Avete trovato una soluzione esatta che concretizza l’ulteriore comprensione della formazione dei mondi. Vivida sfolgora la manifestazione delle meccaniche astrali!

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  4. LEONE DEL DESERTO

    107 - I gradi successivi del conseguimento del discepolo sono: in stato di allarme; alla ricerca; colui che bussa; in ascolto; reminiscente; trasmettitore; portatore di spada; possente; lampada nel deserto; leone del deserto; collaboratore dei principi creativi; creatore.
    Ciascuna di queste fasi si suddivide in tre parti; la serie deve essere percorsa per gradi. Chi s’impegna va veloce, ma il disertore si getta indietro. (Agni Yoga)

    75 - Il più bel segno rivelatore di vittoria è la rinuncia a sé stesso. È questo un concetto cosmico che bisogna comprendere in tutta la sua bellezza. L’impersonalità è un potere che adorna lo spirito non solamente sul campo di battaglia: solo allo spirito libero dal sé è possibile vivere con impeto, passare di vita in vita come su una corda, passare cantando su tutti gli abissi. Tutte le strutture conformi alla designazione cosmica vengono allora erette con grande vigore igneo.
    Guardate come vive un tale eroe dello spirito. Fin dai primi anni conosce la Guida suprema; un sacro Custode lo accompagna per suo destino; la sua coscienza non si lascia offuscare dalla supremazia fisica o spirituale. È autodidatta, per effetto della sua capacità di sintesi. Riconosciuta la propria superiorità, ne trae fermezza e tolleranza sociale. Tutte le sue virtù ispirate sono a disposizione sia del ricco che del povero, di chi cerca o di chi è già illuminato. Conosce Chi lo protegge, e pertanto si offre a soccorso altrui. La Legge superiore lo ha posto al timone, e in modo visibile o impercettibile è un eroe del fuoco. Così vive il “Leone del Deserto”.
    In tal modo intensifica ancora la propria abnegazione. La ferma decisione di collaborare con il superiore lo pone in contatto con le forze universali e con la suprema Fratellanza del Fuoco. È, questo, un vincolo diretto che viene conferito solo per Designazione superiore. Quando lo spirito trova la via nella giungla della vita, veramente i mondi risuonano. Sulla via del Mondo del Fuoco proponetevi la vera rinuncia di voi stessi.
    (Mondo del Fuoco, V.3)

    88 - La coscienza, mentre s’investe di Fuoco, percepisce acutamente la solitudine cosmica. Quando lo spirito conosce le gioie infinite del Mondo del Fuoco, ma ancora è avvolto dalle bufere terrene, soffre intensamente per le imperfezioni presenti in quegli strati. La solitudine cosmica è ciò che sente il “Leone del Deserto”. Distogliersi in spirito dalla Terra ne rivela i sintomi. Così, quando i Mondi si unificano nella coscienza ignificata è arduo sopportare le acute manifestazioni terrene. Giustamente si è detto che lo spirito può vivere senza un corpo, poiché un corpo deforme può contenere un’anima luminosa, ma, quand’anche fosse esteriormente perfetto, esso non può dare asilo ad uno spirito non conforme agli accumuli del passato. È vero che sovente le malattie sono benefiche, in quanto uniscono lo spirito al Mondo sottile.
    Ogni manifestazione, insomma, basa su due principi conformi ai due Mondi, e sovente accade che tali rapporti siano inversamente proporzionali. Sulla via del Mondo del Fuoco sappiate che è necessario comprendere sottilmente la misura reale degli eventi.
    (Mondo del Fuoco,V.3)

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  5. Quando lo spirito trova la via nella giungla della vita, veramente i mondi risuonano.

    ho sentito il suono leggero di una goccia che cadeva nell'acqua, era così puro da sembrare di quel blu profondo che solo i cristalli colpiti da un raggio di sole possono dare

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  6. grazie per la traduzione!


    144 — Vasi traboccanti di spirito! Così Noi chiamiamo coloro che, sulle esperienze delle vite
    passate e decisi a conseguire, espandono la coscienza e pervengono a comprendere i fondamenti
    dell’evoluzione. Se questa definizione sembrasse poco scientifica a qualcuno, ditegli: “Sapresti
    paragonare un grande operaio dello spirito a una bottiglia di Leida?”. L’energia esterna, in verità, si
    accumula in tal modo, e a tempo debito si produce la scarica. Grande è la tensione quando il
    potenziale è pronto ma il tempo non è ancora giunto, perché l’apparato sensibile ha già assimilato
    particole assai pericolose connesse alla Materia Prima.
    Com’è noto, la stessa Materia Prima, ovvero Materia Matrix, non penetra nella sfera terrena per
    via della turbolenza degli strati inferiori infetti. Ma il cosiddetto Fohat, che è la granulazione della
    Materia Prima, può scendere fin sulla superficie terrena sottoforma di scintille, e anche essere visto
    da certi occhi, quando un raggio di luce solare attraversa il raggio planetario, colorando quelle
    scintille secondo la composizione chimica del raggio.
    Oltre che da Fohat, la superficie terrestre è investita anche dall’afflusso della materia radiante,
    Materia Lucida. Alcuni la percepiscono come correnti radianti e macchie di luce nello spazio.
    Questi fenomeni sono facilmente presi per anomalie della vista o anche per difetti dell’occhio. Ma
    la conoscenza svelerà la grande importanza che hanno per l’organismo.
    Da un lato, le scintille di Fohat e le correnti di Materia Lucida hanno effetti benefici, se
    realizzate, perché rendono lo spirito consapevole della necessità dell’evoluzione. Dall’altro,
    bruciano e possono causare infiammazioni ai centri, perché appartengono all’elemento del fuoco.
    Le manifestazioni del fuoco si possono paragonare ai colori più intensi delle scariche elettriche; ma
    la gradazione della luce elettrica è limitata, laddove la varietà delle scintille di luce di Fohat supera
    ogni immaginazione. La luce di Fohat è paragonabile a quella emanata dai cristalli preziosi.
    Alimentando l’energia psichica, Fohat prepara la via ai mondi lontani, mentre Materia Lucida
    fortifica la coscienza. L’uno rafforza, l’altra sospinge nell’oceano senza limiti del perfezionamento.
    Ecco i doni meravigliosi del Grande Aum!

    149 — Oggi Urusvati ha udito la musica delle sfere, quel ritmo che rafforza la comprensione
    dell’evoluzione. Non è tanto il tema, quanto precisamente il ritmo che forma l’essenza della musica
    delle sfere. Ed è il grado di purezza dei suoni che determina la qualità del canale interplanetario.
    Questi suoni sono uditi su molti mondi lontani, ma sulla Terra è possibile percepirli solo a grandi
    altitudini, e solo da chi ha un orecchio musicale. Ma l’orecchio che ascolta la musica delle sfere
    deve essere protetto dal vento.

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  7. Quando contemplo il cielo vedo sempre queste scintille, le ho sempre viste, mi chiedevo se fosse prana o elettroni (?) o altro.. forse è Fohat.
    Che il cielo sia blu bianco o grigio si vedono infinità queste particelle luminose in continuo movimento, se l'aria è pura normalmente se ne vedono di più, o più vigorose.

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  8. "Si conoscono certi fatti relativi agli spiriti del fuoco (se così si possono chiamare). Il fatto fondamentale da metter qui in evidenza è che AGNI, il Signore del Fuoco, governa tutti gli elementali e i deva del fuoco sui tre piani dell’evoluzione umana: il fisico, l’astrale e il mentale; e non solo in questo pianeta chiamato Terra, ma anche su questi tre piani in ogni parte del sistema. Egli è uno dei Sette Fratelli (per usare un’espressione familiare agli studiosi della Dottrina Segreta), ciascuno dei quali incarna uno dei sette principi, e che sono Essi Stessi i sette centri del corpo del Signore Cosmico del Fuoco, chiamato “Fohat” da H.P.B. Egli è l’ardente Intelligenza attiva che è la base dei fuochi interni del sistema solare. Su ogni piano predomina uno dei Fratelli, e i tre Fratelli Maggiori (poiché appare sempre il tre, e poi il sette, e in seguito la reintegrazione finale nei tre primordiali) governano rispettivamente il primo,il terzo ed il quinto piano, ossia i piani di adi, atma e manas. È importante ricordare qui che Essi sono il fuoco visto sotto il suo terzo aspetto, il fuoco della materia. Nella loro totalità, questi sette Signori formano l’essenza del Signore cosmico che nei libri occulti è chiamato Fohat.

    Ugualmente i sette Chohan, con i gruppi di discepoli loro affiliati, formano l’essenza o i centri del corpo di uno dei sette Uomini Celesti, uno dei Logoi Planetari. Questi sette Logoi formano a loro volta l’essenza del Logos.

    Ognuno dei Sette Signori del Fuoco si differenzia in numerosi gruppi di entità del fuoco, dai Deva Signori di un piano, giù giù fino alle piccole salamandre delle fornaci interne. A questo stadio della nostra trattazione non ci occupiamo delle essenze del fuoco dei piani superiori. Tratteremo soltanto brevemente alcuni dei gruppi più noti che s’incontrano nei tre mondi." (Il Trattato del Fuoco Cosmico", A.Bailey)

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  10. 144 — Vasi traboccanti di spirito! Così Noi chiamiamo coloro che, sulle esperienze delle vite passate e decisi a conseguire, espandono la coscienza e pervengono a comprendere i fondamenti dell’evoluzione. Se questa definizione sembrasse poco scientifica a qualcuno, ditegli: “Sapresti
    paragonare un grande operaio dello spirito a una bottiglia di Leida?”. L’energia esterna, in verità, si accumula in tal modo, e a tempo debito si produce la scarica. Grande è la tensione quando il potenziale è pronto ma il tempo non è ancora giunto, perché l’apparato sensibile ha già assimilato particole assai pericolose connesse alla Materia Prima.
    Com’è noto, la stessa Materia Prima, ovvero Materia Matrix, non penetra nella sfera terrena per via della turbolenza degli strati inferiori infetti. Ma il cosiddetto Fohat, che è la granulazione della Materia Prima, può scendere fin sulla superficie terrena sottoforma di scintille, e anche essere visto
    da certi occhi, quando un raggio di luce solare attraversa il raggio planetario, colorando quelle scintille secondo la composizione chimica del raggio.
    Oltre che da Fohat, la superficie terrestre è investita anche dall’afflusso della materia radiante, Materia Lucida. Alcuni la percepiscono come correnti radianti e macchie di luce nello spazio.
    Questi fenomeni sono facilmente presi per anomalie della vista o anche per difetti dell’occhio. Ma la conoscenza svelerà la grande importanza che hanno per l’organismo.
    Da un lato, le scintille di Fohat e le correnti di Materia Lucida hanno effetti benefici, se realizzate, perché rendono lo spirito consapevole della necessità dell’evoluzione. Dall’altro, bruciano e possono causare infiammazioni ai centri, perché appartengono all’elemento del fuoco.
    Le manifestazioni del fuoco si possono paragonare ai colori più intensi delle scariche elettriche; ma la gradazione della luce elettrica è limitata, laddove la varietà delle scintille di luce di Fohat supera ogni immaginazione. La luce di Fohat è paragonabile a quella emanata dai cristalli preziosi.
    Alimentando l’energia psichica, Fohat prepara la via ai mondi lontani, mentre Materia Lucida fortifica la coscienza. L’uno rafforza, l’altra sospinge nell’oceano senza limiti del perfezionamento.
    Ecco i doni meravigliosi del Grande Aum!

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  11. L’onnipresenza – una legge della natura basata sul fatto che i corpi eterici di
    tutte le forme costituiscono il corpo eterico planetario – rende possibile l'onniscienza.
    Il corpo eterico del Logos planetario è mosso in attività dalla Sua volontà diretta;
    l’energia è il risultato dell’azione della Sua forma-pensiero entro e attraverso il Suo
    corpo di energia. Questa forma-pensiero racchiude in sé, ed esprime, il Suo Proposito
    mondiale. Tutte le forme di vita subumane e quelle umane fino allo stadio dell’uomo
    evoluto, sono governate dal pensiero divino mediante i loro corpi di energia che sono
    parte integrante del Tutto, ma esse reagiscono inconsciamente e senza intelligenza. La
    parte evoluta dell’umanità, i veri mistici e coloro che posseggono la conoscenza, divengono
    sempre più consapevoli della mente che dirige il processo evolutivo. Quando
    tale consapevolezza sia coltivata e la mente individuale sia posta coscientemente in
    contatto con la Mente divina, che si esprime attraverso l'illuminata mente della Gerarchia
    di Adepti, avremo un crescente sviluppo dell’onniscienza.

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